VDRL e TPHA sono due esami sierologici diversi, utilizzati per la diagnosi della medesima malattia: la Lue, meglio nota come SIFILIDE.
La sifilide è una malattia causata dal Treponema pallidum, un batterio che si trasmette per via sessuale (forma acquisita) o attraverso la placenta, se la gestante ne è affetta o contrae l’infezione in gravidanza (forma congenita).
VDRL e TPHA sono test di screening; come tali, sono utilizzati per identificare quei soggetti che molto probabilmente hanno contratto la malattia, ma che necessitano di ulteriori esami per la conferma diagnostica.
VDRL e TPHA spesso vengono eseguiti congiuntamente.
Il TPHA presenta lo svantaggio di positivizzarsi verso la decima settimana d’infezione; come tale, è di poco valore negli stadi precoci. Tende poi a rimanere positivo per tutta la vita, indipendentemente dalla terapia.
Il VDRL si positivizza tra l’ottavo e il quindicesimo giorno dalla comparsa del sifiloma primario (stadio iniziale, che subentra dopo circa tre settimane di incubazione, manifestandosi con una piccola ferita indolore che compare sulla zona in cui è avvenuto il contagio).
Il VDRL, pur essendo un esame abbastanza sensibile, è scarsamente specifico. Infatti, i valori di VDRL possono apparire elevati anche in assenza di sifilide, ad esempio in condizioni come gravidanza, malattie autoimmuni (Lupus, Artrite reumatoide), tossicodipendenza e altre malattie infettive virali (epatiti acute, varicella, morbillo) o croniche batteriche (lebbra, tubercolosi, malaria).
Queste analisi sono indicate:
- Come screening della sifilide: durante la gravidanza oppure in seguito a rapporti sessuali occasionali altamente a rischio (partner multipli, abitudine a non utilizzare il profilattico ecc.) o sospetta esposizione all’agente eziologico;
- In presenza di sintomi della sifilide (come ulcere genitali, eruzioni cutanee, febbre, affaticamento, linfonodi ingrossati, mal di gola e dolori muscolari).
Se il risultato di questi test sierologici è positivo, occorre eseguire ulteriori indagini per la conferma di malattia attiva.
COME SI SVOLGE
Eseguiamo questo esame su prelievo del sangue. E’ necessario un digiuno di almeno 8 ore.