Con il termine antitrombina ci si riferisce a una proteina che viene prodotta dal fegato e che ha la funzione di regolare l’eventuale formazione di coaguli sanguigni, andando a fluidificare il sangue.
Il test dell’antitrombina può essere indicato all’incirca due mesi dopo il verificarsi di un fenomeno coagulativo inappropriato, come può esserlo un evento trombotico, oppure se il paziente non risponde correttamente alla terapia anticoagulante eparinica.
Una diminuita attività o quantità di antitrombina III è associata a più patologie e condizioni, tra cui malattie del fegato, trombosi delle vene profonde, coagulazione intravascolare disseminata (CID) e sindrome nefrosica.
Livelli aumentati di antitrombina in genere ,si osservano in presenza di patologie quali l’epatite acuta o il blocco dei dotti biliari, trapianto renale, carenza di vitamina K o trattamento anticoagulante Coumadin.
COME SI ESEGUE
Eseguiamo questo esame su prelievo del sangue. Non è necessario un digiuno stretto e si può fare una colazione leggera.